lunedì 12 settembre 2022

Settembre - Parte IV: Fuga a Tre voci: Controsoggetto

Ci sono notti
in cui lascio che la casa 
si addormenti.
Mi siedo sul divano,
al buio.
Nel silenzio. 

Guardo fuori,
dove solo i contorni
si scorgono:
riempio le forme scure
di colori
e attribuisco loro
una sostanza arbitraria,
fantastica:
penso a parole e strutture
che non dicano negando.
E' tempo di osare:
anche una sola affermazione.
La mia pena  
il mio tentativo
sono una ricerca
di parole cesellate
opposte
a ciò che è provvisorio.

Se dico,
desidero.

(Il controsoggetto completa
il soggetto)

Settembre è la cassa armonica
in cui riecheggia il desiderio,
in cui io riecheggio.

Il suono persistente
del provare a essere
quando tutto,
invece,
dissolve.

Ci sono notti
in cui lascio che la casa 
si addormenti.
Mi siedo sul divano,
al buio.
Nel silenzio. 

Affondo
nella Luce inaccessibile
(di cui questo buio
è ombra)
e attendo che qualcosa
si compia.

Il presagio di un mondo
che chiama un mondo nuovo
all'esistenza:
dove sono,
sei, siamo.

Jonathan Simone Benatti - 12/09/2022



venerdì 9 settembre 2022

Settembre - Parte III: Fuga a tre voci: Risposta

Il cuore
non prova angoscia
se il cammino dovesse condurre
all'incompiutezza.

E' questo senso di transitorietà
a contraddire il desiderio
di esserci.

E' lo scorrere incessante delle vicende,

l'impossibilità di trattenere
la gioia per almeno un istante,

il passaggio da luogo a luogo
alla ricerca di una dimora,

a scavare una cisterna
incolmabile,
un pozzo dove la luce fioca
viene assorbita
dall'oscurità tonante.

Ciò che passa
si dissolve,
affievolendosi
tra oblio e ricordo.
Invece
io voglio essere:
non un frammento dei tuoi pensieri,
ma presenza
e voglio che tu sia per me
la stessa cosa.

Guardo il cielo.

E' il più sovversivo dei gesti
in un mondo appiattito
sull'orizzonte dell'inarrivabile.

Sento:
la Voce che chiama
nel deserto della sopravvivenza
e rende il mio pensiero
diviso
tra ciò che sono, lasciato a me stesso,
e ciò che sarei
se afferrassi
l'Essere e
la Relazione
a portata di mano.

Una stella proietta la sua luce
antica:
qui è viva la contraddizione
tra istante e permanente,
tra atto e potenza.

Qui, inginocchiato,
prego, come la prima volta,
che accada  il prodigio:
l'Essere proclami l'Essere
e questo corruttibile rivesta incorruttibilità.

Jonathan Simone Benatti - 09/09/2022









Settembre - Parte II: Fuga a tre voci: Soggetto

La città, 
mentre cammino,
irradia una luce addolcita.

Come una mano materna,
essa sfiora 
corpi, oggetti,
alberi, macchine,
strade, edifici,
trasfigurando la tavolozza dei colori
in oro.

Non ci sono ancora brume:
il vivere si fa nitido;
così anche il pensare.

Tra ricordo e attesa,
mi convinco
che questo mese
sia l'espressione di un unico desiderio:
che tutto,
oltre l'istante,
permanga
nei volti amati.


Jonathan Simone Benatti - 09/09/2022







mercoledì 7 settembre 2022

Settembre - Parte I: Preludio

Sul lungomare
torniamo a pedalare spensierati;
le luci artificiali
iniziano il lungo riposo invernale.

Il volto esposto 
al soffio mite del vento serale
mentre nostalgici pensiamo al viaggio,
vagheggiando del prossimo.

Ti parlo delle colline 
e
delle risaie,
dei miei avi e di fotografie color seppia;
ti parlo di come spesso,
in questo mese,
penso
allo schiamazzo tra le viti,
alle lunghe tavolate che chiudono il giorno,
dove le mani spezzano il pane
e i bicchieri si colmano del frutto della fatica,
dove, dalla finestra aperta,
si ode il clarinetto intonare una melodia paesana.


Tu ascolti, paziente
mentre continuo a dire
(e, forse, dirmi)
e raccontare di ciò che mi appartiene:
la terra, le rogge,
i campi solcati dai canali,
la vita che scorre lenta.

Settembre è la cassa armonica
in cui riecheggio.

Jonathan Simone Benatti - 07/09/2022









Tutte le mie vie - Prolegomena ad ogni passo futuro

Ti sono note tutte le mie vie (Salmo 139:3) I. Imparare ad essere leggeri pur con le zavorre. II. Tanti sono gli abissi che la mia nave solc...