venerdì 9 settembre 2022

Settembre - Parte III: Fuga a tre voci: Risposta

Il cuore
non prova angoscia
se il cammino dovesse condurre
all'incompiutezza.

E' questo senso di transitorietà
a contraddire il desiderio
di esserci.

E' lo scorrere incessante delle vicende,

l'impossibilità di trattenere
la gioia per almeno un istante,

il passaggio da luogo a luogo
alla ricerca di una dimora,

a scavare una cisterna
incolmabile,
un pozzo dove la luce fioca
viene assorbita
dall'oscurità tonante.

Ciò che passa
si dissolve,
affievolendosi
tra oblio e ricordo.
Invece
io voglio essere:
non un frammento dei tuoi pensieri,
ma presenza
e voglio che tu sia per me
la stessa cosa.

Guardo il cielo.

E' il più sovversivo dei gesti
in un mondo appiattito
sull'orizzonte dell'inarrivabile.

Sento:
la Voce che chiama
nel deserto della sopravvivenza
e rende il mio pensiero
diviso
tra ciò che sono, lasciato a me stesso,
e ciò che sarei
se afferrassi
l'Essere e
la Relazione
a portata di mano.

Una stella proietta la sua luce
antica:
qui è viva la contraddizione
tra istante e permanente,
tra atto e potenza.

Qui, inginocchiato,
prego, come la prima volta,
che accada  il prodigio:
l'Essere proclami l'Essere
e questo corruttibile rivesta incorruttibilità.

Jonathan Simone Benatti - 09/09/2022









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