Che poi
Ninive è:
Washington, Roma, Londra, Parigi, Mosca
e ogni luogo dove potere e massa
s'intrecciano indistricabilmente.
Che poi
Ninive siamo noi:
noi che calpestiamo il diritto dei deboli,
noi che, come animali ben pasciuti,
prestiamo ascolto alla nostra pancia
e scalciamo lontano gli animali più fragili,
noi che erigiamo pali sacri, offriamo incenso
all'opera delle nostre mani e ad essa ci sottomettiamo
(le nostre divinità pagane si chiamano: criptovaluta,
intelligenza artificiale, cyberspazio, lavoro sottopagato,
guadagno sfrenato, individualismo -
abbiamo un pantheon eclettico e sincretista
adattabile alla misura povera del nostro io).
Che poi
Naum ogni tanto appare
e come ogni profeta
e come ogni profetessa
lo gettiamo in fondo a una cisterna
ne relativizziamo la parola
deridendo i moniti seri
pensando che tutto andrà sempre
come è sempre andato
sorridendo all'idea che Dio
(se esiste dicono molte e molti)
possa interessarsi a questo piccolo mondo litigioso
disperso tra le stelle ed i pianeti.
Che poi
siccome Dio non molla la presa
Naum continua a parlare
e continueranno ad esserci tanti Naum, Amos, Michea, etc:
ed è strano
ed è bello
essere amati da Qualcuno
che a differenza nostra,
persino nel giudizio,
ha in vista noi
in un amore consumante.
[Jonathan Simone Benatti - 08/05/2025]
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