in cui lascio che la casa
si addormenti.
Mi siedo sul divano,
al buio.
Nel silenzio.
Guardo fuori,
dove solo i contorni
si scorgono:
riempio le forme scure
di colori
e attribuisco loro
una sostanza arbitraria,
fantastica:
penso a parole e strutture
che non dicano negando.
E' tempo di osare:
anche una sola affermazione.
La mia pena
e
il mio tentativo
sono una ricerca
di parole cesellate
opposte
a ciò che è provvisorio.
Se dico,
desidero.
(Il controsoggetto completa
il soggetto)
Settembre è la cassa armonica
in cui riecheggia il desiderio,
in cui io riecheggio.
Il suono persistente
del provare a essere
quando tutto,
invece,
dissolve.
Ci sono notti
in cui lascio che la casa
si addormenti.
Mi siedo sul divano,
al buio.
Nel silenzio.
Affondo
nella Luce inaccessibile
(di cui questo buio
è ombra)
e attendo che qualcosa
si compia.
Il presagio di un mondo
che chiama un mondo nuovo
all'esistenza:
dove sono,
sei, siamo.
Jonathan Simone Benatti - 12/09/2022
Nessun commento:
Posta un commento