Se io preferisco tanto l'autunno alla primavera, è perché in autunno si guarda il cielo - in primavera la terra.
(S.A. Kierkegaard, Diario, par. 229, 29 Ottobre 1837)
Non è raro che il cielo
in questi giorni dell'anno
sia così nitido
da essere il foglio
su cui ogni tratto della città
si definisce preciso.
Alzo gli occhi
all'intrecciarsi
di linee prospettiche e forme:
tetti, lampioni,
foglie d'alberi.
E i fiori
Fragili e brillanti
mentre il vento sparge
petali e colori
sulla strada.
Cielo, strada
e poi mare:
da questo punto esatto infatti
le case basse s'aprono
per accogliere l'orizzonte,
incontro tra acqua e aria.
Due gradazioni d'azzurro,
tinte uniformi
abbinate dalla luce del giorno.
Come un compleanno
anche questa ricorrenza
assaggio
e mi è in bocca agrodolce:
miele sulla lingua,
amara nelle viscere.
Così, infatti, è della bellezza:
colma, eccedente, la misura degli occhi.
ma, come il cadere dei petali,
è insopportabilmente effimera.
Jonathan S. Benatti - 17/03/2025
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