Per riposare un pochino
dal traffico che ci costringe
a marciare incolonnati
ci fermiamo
scegliendo a caso
un luogo appena fuori dal casello autostradale.
Montagne e colline
un piatto di pasta, del pollo grigliato
e una zuppa di fagioli.
Sento che dal centro del mio corpo
si sprigiona una fuocherello
la fiamma pilota della contentezza.
Essere insieme, in viaggio,
senza orari, senza un piano,
sapersi attesi a casa,
amati,
distratti rispetto a ogni pesante onere.
Sentire con la pelle
e con ogni fibra di carne
la nostra presenza -
ogni volta così:
estendiamo la nostra geografia
e ci facciamo più vicini.
Sorrido spontaneamente
sorrido come quando con voi guardo il mondo.
Le lenti
che correggono la mia miopia
sono le persone che amo e mi amano.
Il mondo
non è più minaccioso:
tutto si fa leggero e giocoso
e vorrei che ogni giorno maturasse
nella consapevolezza
che i doni
eccedono ogni lamento
che la grazia
precede ogni mio passo
e che sia
necessario
non smettere mai
di cantare.
Jonathan Simone Benatti - 17/06/2025
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