martedì 24 settembre 2024

Quello che è amabile

Quello che è amabile [...] questo sia oggetto dei vostri pensieri.
(Paolo di Tarso, Lettera ai Filippesi 4:8)

I. 

Settembre mi assilla,
mi assedia,
mi circonda impietoso.
Pone il suo oro fiammeggiante
sui miei occhi
e rende ogni cosa che guardo
rilucente.

Fa bella 
la strada sconnessa,
la foglia che cade,
l'erba che si piega,
il mare abbandonato,
la barca legata alla bitta,
fa belli anche i nostri visi.

E' dolce la sconfitta
che dichiaro
ai suoi giorni.


II.

Piccola creatura
che contiene la gioia del Creatore
oggi ti ho stretto a me
in un lungo abbraccio.
Per un attimo
ho afferrato il senso
delle cose,
la loro ragione.

Poi nel salutarti,
tornando al lavoro quotidiano,
ho fischiato e cantato
qualcosa che non ricordo
e lieto ho camminato
pensando che al fiore che sboccia
preferisco l'uva che si coglie.

Jonathan S. Benatti - 24/09/2024

mercoledì 18 settembre 2024

Alcune righe dopo una notte insonne

Ci si innamora
del concetto di amore.
Si vagheggia alla vista 
d'un volto bello e sconosciuto,
si contemplano i lineamenti
e s'immagina con un certo diletto,
come in una fiaba,
un sentimento e una corrispondenza.

L'Amore ha un volto segnato
e segna il volto di chi chiama.
E' la persistenza richiesta dal cammino
che disperde e seleziona
i partecipanti.

Solo chi è disposto a mettere in gioco
tutto sé stesso
troverà coesione e forza per proseguire.

L'antico adagio racconta
che il vincitore è colui che fugge.

L'Amore, sorride benevolo,
pronto a correggere.
Vince chi continua a camminare,
chi raccoglie le cose disperse sulla strada
dopo una caduta
e prosegue,
prosegue:

Ogni cicatrice,
ogni ruga,
ogni ferita,
sono il suolo su cui
cresce l'Albero della Vita.

Jonathan S. Benatti - 18/09/2024

martedì 10 settembre 2024

Nucleo

Io non mi stanco di scrivervi le stesse cose. 
(Paolo di Tarso, Filippesi 3:1)

I.

Ogni essere umano sogna,
progetta, imposta il suo cammino
orientandosi con una parte di cielo
che ama scrutare con insistenza,
forse in cerca di riferimenti
(una mappa dell'esistere)
o forse perché si sente a casa.

Gli astri di questo firmamento
si riflettono sul mare
che ognuno porta in sé.
Tumulto, bonaccia, baluginare di riflessi luminosi,
schiumare rabbioso, spuma giocosa,
ruggito potente, frangersi ritmato
e forme cangianti
sono corrispondenza esatta
tra cielo, percorso e mare.

II. 

Custodisco i miei sogni
come ogni uomo.
La notte li enumero;
lieto penso a quelli che si sono realizzati
dopo tanto sperare;
immagino scenari, calcolo le probabilità,
combatto fantasmi senza volto,
mi preparo ai nuovi percorsi
da intraprendere,
avendo in vista il Cielo.
Il mare si acquieta.
Mi addormento cullato dall'ondeggiare
lento, ritmato.


III.

Il tempo mi ha reso stratificato,
ma il nucleo,
nella semplicità dei suoi elementi,
pochi per davvero,
mantiene tutto in vita
con il suo risoluto pulsare,
con il suo calore donato 
a tutti gli strati
di cui sono composto.

Se approssimo la sua composizione 
e la sua funzione per metafore
é perché non ho una formula
per raccontare i volti 
di chi amo.

Jonathan S. Benatti - 10/09/2024
 





Autunno

Nella speranza infatti siamo stati salvati. 
(Paolo di Tarso, Romani 8:24)

Certo è l'arrivo
dei giorni effimeri,
ancor di più dei giorni oscuri.

Per ciò provo ad accumulare
ogni istante di gioia e felicità:
costruire un granaio di riconoscenza,
ammassare speranza
pronunciando ogni giorno
la sola parola che conta:
vita.

Jonathan S. Benatti - 10/09/2024

Tutte le mie vie - Prolegomena ad ogni passo futuro

Ti sono note tutte le mie vie (Salmo 139:3) I. Imparare ad essere leggeri pur con le zavorre. II. Tanti sono gli abissi che la mia nave solc...