Geh aus, mein Herz, und suche Freud
in dieser lieben Sommerzeit
an deines Gottes Gaben – P. Gerhardt
Il lamento, come l’inno di gioia,
è più facile da cantare.
Voglio invece intonare
Il salmo della quotidianità
E trovare
Nel fiore del campo
Nell’alba leggera
Nel rito domestico
Nella sabbia sotto i piedi
Nella ripetizione di gesti, di
mani e di sguardi,
Nelle smorfie
La fonte inesausta di questa elementare
melodia.
Attraverso la fede
Si scorge il visibile
Inondato dalla luce
Del visibile trasfigurato
(e le sue vesti divennero
splendenti).
La fede preme sul cuore,
lo costringe a cantare
sempre
a solfeggiare motivetti lieti e
orecchiabili,
a cantare come fanciulli:
consapevoli dei pericoli
ma, ancor più;
afferrati dalla bellezza consueta
del mondo creato.
Jonathan Simone Benatti 17/07/2024
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