giovedì 28 settembre 2023

Negli ultimi giorni di Settembre

Un giorno
svegliandomi
saprò di aver vissuto
una vita, 
una delle tante possibili,
perché, come un buon sapore,
ne avvertirò la nostalgia. 

Jonathan Simone Benatti - 28/09/2023

giovedì 21 settembre 2023

Creation, De-Creation, Re-Creation

 I. Creation

(Un oboe suona un tema barocco arioso
di bellezza indicibile)

Una mattina 
ci si sveglia
il cuore gonfio di vita:
così tanta
così eccedente
da render possibile
l'illusione che sia questa mia gioia
a tingere il mondo
delle sue sfumature.

L'armonia del primo giorno dell'uomo
nella creazione:
gli animali si presentano,
nomi sono dati,
si accarezzano i fiori e le foglie,
si colgono i frutti:
il mondo è un luogo accogliente,
l'amore coincide con  la comunione dell'Essere.



II. De-Creation
(Un tema atonale angosciante)

Morte, dolore,
interruzione, mancanza di senso,
ingiustizia, pianto,
oppressione.

Le acque di un diluvio
distruttore:
cacofonia e dissonanza.

Invano si cerca una risoluzione
all'incessante alternarsi di sequenze sonore,
invano si cerca una risposta
al mio dolore,
frazione infinitesima
del grido di protesta
del cosmo:

Perché?

Diastasi dell'Essere.

III. Re-Creation

(Dall'atonalità riemerge l'oboe e un nuovo tema
grazioso)

Spoglio d' ogni peso
riportato all'essenziale
un nuovo inizio:
non ritorno al passato:
futuro che diventa presente,
che incontra
nuova comunione 
matura 
(Esser-ci):
perché segnata dal marchio 
dell'amore temprato dalla complessità.


Jonathan S. Benatti - 21/09/2023

venerdì 8 settembre 2023

In attesa di partire per Torino

Torino
non è un luogo fisico
ma un segno sul mio braccio
che camuffo e nascondo
e riaffiora 
e tutti vedono
non appeno arrotolo le maniche
della mia camicia.

Torino
per me non è una città.
Torino è la Città.

E' il mio sangue

E' il mio accento ibrido:
senza cadenza, con vocali aperte

E' mia nonna
che desiderava vederla ancora una volta

E' mio nonno in bicicletta
di ritorno dalla Fabbrica

E' il dialetto e il vernacolo profetico
con cui si dice la vita

E' mio padre sul parquet che salta e corre

E' mia madre che mi accarezza, seduti nel tinello

E' mia sorella che a Torino non ci è nata
ma ascolta le mie apologie sulla Città

E' stringere la mano a mia moglie
per la prima volta

E' l'incontro
e raccontarsi le stesse storie
sentite e risentite
accresciute
vecchie e nuove
ed è guardarsi e scoprirsi adulti

Torino è questo viaggio
ogni volta nuovo
ogni volta atteso
ogni volta promettente e deludente
(idea e realtà talvolta non coincidono) 
eppure
Torino è il ritorno del figlio prodigo
che sa, come disse Cesare,
che una Città ci vuole.

Per sapersi vivi in questo mondo.

Jonathan Simone Benatti - 08/09/2023


Tutte le mie vie - Prolegomena ad ogni passo futuro

Ti sono note tutte le mie vie (Salmo 139:3) I. Imparare ad essere leggeri pur con le zavorre. II. Tanti sono gli abissi che la mia nave solc...