venerdì 4 agosto 2023

Heavy Weather

La folata di vento improvvisa
è la cognizione della tua assenza.
Come di notte
le finestre aperte 
amplificano ogni rumore 
di oggetti trascinati, sbattuti, ribaltati
di sabbia che si alza, 
di foglie e fiori sradicati dal nutrimento
così accade quando le azioni amorevoli
imparate lungo tutta una vita
non trovano più corrispondenza.

Faccio gesti sì,
ma come se fossi l'ultimo uomo al mondo,
come se nessuno mi vedesse,
come se evocassi attraverso essi 
forze nascoste e irrazionali
per modificare le circostanze.

Una domanda per chi rimane:
la morte impone un nuovo modo di vivere
o disimparare ciò che si è vissuto?

La speranza rimane,
ma non come uno dei tanti capi di campionario
offerti dal mercato delle consolazioni.
E' protesta e grido

di lamento 

di vittoria.

Ogni cosa a suo tempo:
la carezza data,
la carezza che non posso dare,
la carezza che ti darò.

Jonathan Simone Benatti - 04/08/2023

giovedì 3 agosto 2023

Passacaglia

Una delle risposte
alle domande inespresse
che ripetutamente affiorano di fronte alla visione,
una delle risposte
a cui si giunge mentre si cammina,
una delle tante:
parziali, transitorie,
imperfette.

A partire dai frammenti
si cerca la spiegazione,
che fornisca il senso,
o, almeno, un presagio 
che doni un significato ai percorsi che tentiamo
ai sentieri che calchiamo,
alle vie dell'esserci. 

Ogni passo determina
il ripetersi di un motivo.
Dunque è come una passacaglia
questo nostro esistere:
poche note fondamentali
sulle quali una melodia si libra
leggera e dolente;
vivere
comprende opposti irriconciliabili
per noi fragili creature.

Questa bellezza insopportabile
di cui è infuso il consueto e il quotidiano

Questa bellezza gratuita
che coglie impreparati 
e che assilla come un volto amato 

Questa bellezza che esiste
nelle domande inespresse, nel mistero

Questa bellezza:
è il metro
dell'incommensurabile che ci attende.

Jonathan Simone Benatti - 03/08/2023



mercoledì 2 agosto 2023

Quando parti per qualche giorno

La tua assenza
misura il mio essere.

E' tutto quanto io possa dire
soprattutto
quando nella flebile luce della notte
i miei piedi non s'intrecciano ai tuoi
e mi sveglio,
come chi si sveglia sentendosi precipitare
nel vuoto.

La tua assenza
misura il tuo essere.

E' tutto quanto io possa dire
soprattutto 
quando la nostra dimora appare disabitata
e mi rifugio nell'ordinare le cose
in attesa.


La tua assenza
misura il nostro essere.

E' tutto quanto io possa dire,
mentre abbraccio nostro figlio
e insieme chiamiamo il tuo nome,
ognuno a modo suo,
per affrettare il tuo ritorno, il nostro completamento.

Jonathan Simone Benatti  02/08/2023


Tutte le mie vie - Prolegomena ad ogni passo futuro

Ti sono note tutte le mie vie (Salmo 139:3) I. Imparare ad essere leggeri pur con le zavorre. II. Tanti sono gli abissi che la mia nave solc...