Io credo che se un giorno diventerò cristiano sul serio, dovrò vergognarmi soprattutto, non di non esserlo diventato prima, ma di aver tentato prima tutte le scappatoie (S.A. Kierkegaard, Diario, 8 Dicembre 1837).
Dentro una persona
tanti mondi celati;
così, per ogni essere umano
una moltitudine di universi.
Tu,
Dio,
conosci
la mia fatica:
tenere nascosti
agli occhi d'altri
la materia oscura
che da un cosmo all'altro
irrompe
nel quotidiano
e di tanto in tanto
mi rivela -
al di là del viso preparato
ad un sorriso ingannevole.
Posso occupare
un luogo solo alla volta
con il corpo.
Con il pensiero,
invece,
sono
in molti spazi,
tenuti stretti
e abitati
come un rifugio
dalle scelte.
Si possono tentare molte strade
perché la vita ci sostiene,
e si possono tentare molte strade
per far perdere le proprie tracce,
persino a sé stessi.
Tu,
Dio,
i cui pensieri
sono più della sabbia
osservi benevolo:
come il padre osserva amorevole
il figlio
tentar di stare in piedi
(dopo mesi
sul dorso e sulla pancia).
Tutte le volte,
che al di là di dimensioni e del possibile,
interrompi il mio percorso
per ricondurmi sulla Via,
provo a divincolarmi
e, freneticamente, ad alzare
le mani
per raggiungere il Tuo viso
(la reazione di chi è in tenera età).
Tu,
paziente,
mi stringi più forte
nei Tuoi baci.
Quando sarò Cristiano per davvero?
Già
lo sono
e
non lo sono:
un figlio è tale,
ma deve crescere
e diventare adulto.
Jonathan S. Benatti - 15/12/2022
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