non smette di sorprendermi
come, fra tutte le persone,
io pure sia diventato padre,
un padre fra tanti padri.
Ti ho atteso a lungo.
Tua madre bella
mentre volgeva il volto al sole di Settembre,
nei primi giorni in cui giunse notizia
del tuo arrivo.
Io contemplavo il ripetersi quotidiano
di questa immagine
e, come ogni persona che conosca
le spire dell'impazienza,
camminavo per strada cercando un pretesto
per dire a tutti ciò che sarei divenuto.
Ancora una volta,
non mi abbandona la frenesia
di dire il tuo nome,
di raccontare di te
e d'essere fra quelli che, pur sparendo
e incamminandosi per la via di tutti i mortali,
siano ricordati:
per sconfinata dolcezza
nel mio passo perenne verso te.
Jonathan Simone Benatti - 07/02/2025
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