su cui ti proietti sicuro
o la corsa dietro a una palla colorata,
tu sei vita esuberante.
Affronti ogni giorno
come il sabato
dopo la Creazione:
il mondo e il tempo
cessano di brulicare
e tu danzi libero
da ogni costrizione;
nel tuo vorticare
mi richiami a un ballo
che pensavo di aver ormai dimenticato.
Noi,
noi che ci consideriamo adulti,
pensiamo spesso
che il dovere sia il nostro compito
precipuo.
Quando ti osservo
crollano i rigidi paletti
del mio pensare geometrico:
il tuo giubbotto rosso,
mentre passeggiamo sulla sabbia,
illumina il cielo grigio di Dicembre
e come un attrattore
concentra, denso,
l'universo
in questo istante.
E comprendo
che il mio dovere
sia di unirmi
al tuo incedere.
Jonathan Simone Benatti - 06/12/2022
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