venerdì 8 luglio 2022

Attesa


Infatti io ritengo che le sofferenze del tempo presente
non siano paragonabili alla gloria 
che dev'essere manifestata a nostro riguardo
(Paolo di Tarso)

Guardo la vita
in retrospettiva
a partire da un giorno che ancora non c'è.

Rifletto sul dolore,
campo in cui le nostre esistenze
crescono:
un dente cariato,
cadere dalla bicicletta,
aspettative disattese,
relazioni spezzate,
le inferriate dell'ansia,
la speranza calpestata,
il male che visita le persone amate.

Cerco il lumicino,
tenue e persistente,
della riconoscenza:

al di là del soffrire,
avverto la consistenza
dell'Altro.

Nonostante sia un mondo 
dove si miete spesso
la zizzania del Male
(volto che si nasconde dietro molte apparenze)

il grano cresce ancora,
senza far rumore,

il vento spazza il cielo
trasporta i nembi qua e là
increspa l'acqua,

presso la foce del fiume
le gabbianelle
scherzano tra loro

una macchietta di verde urbano
scandisce 
il tempo autentico
tra i rami

i volti 
si scambiano sorrisi

e sarò sereno finché ascolterò
chi, anonimo,
zufola una canzoncina
mentre s'avvia a lavorare.

Guardo la vita 
in retrospettiva
a partire da un giorno che ancora non c'è.

Nel centro del mio stomaco,
appena sotto il cuore,
si concentra un grumo fitto
pronto a scoppiare
come fu nel primo giorno:

chi mi ha generato,
chi con me è generato,
chi ho generato,
chi mi ha generato nuovamente
incontrandomi

amori, 
mani strette,
abbracci,
lacrime,
preghiere,
la comunione delle parole,
la custodia reciproca

le vene pulsanti,
l'esultanza,
la corsa sfrenata
fino a non respirare.

Tutto
è già qui:

un luogo dove abitare
attendendo fiduciosi.

08/07/2022 - Jonathan Simone Benatti








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